Onorevoli Colleghi! - La riforma delle istituzioni scolastiche italiane all'estero, attualmente disciplinate dalla legge 3 marzo 1971, n. 153, recante «Iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di formazione e perfezionamento professionali da attuare all'estero a favore dei lavoratori italiani e loro congiunti», deve essere inserita all'interno dell'organico processo riformatore della politica estera del nostro Paese.
      Esse rappresentano, nell'attuale quadro delle relazioni internazionali, un elemento essenziale per il rafforzamento del ruolo dell'Italia nel mondo, che rischia di essere gravemente ridimensionato dalla crescita economica, politica e culturale dei Paesi emergenti.
      Il ruolo della scuola all'estero si riqualifica nella promozione di nuove strategie in stretta connessione con la realtà circostante, garantendo il mantenimento delle radici linguistico-culturali con l'Italia, valorizzandone la lingua e la cultura in una prospettiva interculturale, favorendo per la nostra utenza l'acquisizione di un bilinguismo e di un biculturalismo aggiuntivi, nonché di una matura ed equilibrata identità culturale, fattori indispensabili per un'integrazione completa, attiva e responsabile, culturalmente, socialmente ed economicamente più idonea di una mera assimilazione alla realtà del Paese ospitante.
      I corsi di lingua e di cultura italiane possono costituire un efficace strumento di diffusione della lingua e della cultura italiane e migliorare la qualità dell'intervento educativo, rendendolo sempre più conforme alle nuove modalità d'insegnamento,

 

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a condizione che sia garantita dallo Stato italiano una forte flessibilità negli interventi, mirati, da un lato, a rispondere alle esigenze dell'emigrazione attuale e, dall'altro, a sviluppare nuove forme di diffusione della lingua e della cultura italiane nel Paese ospitante, favorendo con modalità di attuazione diversificate l'integrazione dei corsi nel sistema scolastico locale.
      La presente proposta di legge si prefigge, sotto il profilo strutturale, un necessario processo di trasformazione delle nostre istituzioni scolastiche nella direzione del bilinguismo e del biculturalismo. Ciò comporta un notevole sforzo in termini di progettualità, di impegno didattico e di capacità di avviare e gestire l'indispensabile collaborazione con le autorità scolastiche locali.
      Appare fondamentale, inoltre, che le competenze sulle istituzioni scolastiche e culturali all'estero siano assegnate a un organismo permanente istituito presso il Ministero degli affari esteri, l'Agenzia per la promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, composta da rappresentanti dei Ministeri della pubblica istruzione, dell'università e della ricerca, degli affari esteri, per i beni e le attività culturali e del lavoro e della previdenza sociale.
      In tale ottica, sembra necessaria la stipula di accordi al fine di potenziare i rapporti di collaborazione con le autorità politiche e scolastiche locali, con l'obiettivo di garantire l'insegnamento della lingua e della cultura italiane già dalla scuola dell'infanzia fino al completamento dell'obbligo scolastico locale.
      Con l'attuazione dell'autonomia didattica e organizzativa dei centri territoriali all'estero presso gli uffici scolastici consolari appare centrale la previsione di interventi di sostegno integrati nelle scuole locali al fine di promuovere il plurilinguismo e di incrementare l'innalzamento del successo scolastico.       Al fine di favorire il salto qualificativo per l'apprendimento della lingua e della cultura italiane con ricadute spendibili anche sul mercato del lavoro è indispensabile garantire all'utenza una certificazione che superi l'attuale equipollenza del titolo di studio.
      Tra gli interventi previsti dalla presente proposta di legge segnaliamo: l'insegnamento della lingua e della cultura italiane nei curricula delle istituzioni scolastiche locali; l'insegnamento della lingua e della cultura italiane anche ad autoctoni e a stranieri frequentanti le istituzioni scolastiche locali; interventi di sostegno al fine di promuovere il plurilinguismo e di consentire l'integrazione degli alunni italiani nelle istituzioni scolastiche locali.
      Un importante intervento concerne il personale scolastico chiamato a espletare le funzioni docente, direttiva, ispettiva e amministrativa presso le istituzioni scolastiche all'estero, che deve avere non solo grande professionalità, ma anche una preparazione specifica all'esercizio di tali funzioni, affiancate da una solida motivazione a inserirsi professionalmente in un contesto straniero in maniera positiva e produttiva.       Il sostegno costante e la mediazione nei confronti della parte straniera, da parte dell'amministrazione italiana, appaiono indispensabili.
      Si sottolineano, infine, le funzioni degli uffici scolastici consolari che, in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche e consolari, sostengono la diffusione e la promozione della lingua e della cultura italiane, come veicolo di comunicazione, di promozione e di conoscenza del nostro Paese, nonché come elemento di identità europea e di formazione di una nuova cittadinanza, in un quadro di sviluppo e di promozione del «sistema Italia».
 

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